Definizioni
Le persone con Bisogni Educativi Speciali vivono una situazione particolare che li ostacola nell’apprendimento e nello sviluppo: questa situazione negativa può essere a livello organico, biologico, oppure familiare, sociale, ambientale, contestuale o in combinazioni di queste.
Secondo la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute (ICF) «il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo, dovuta all’interazione dei vari fattori di salute e che necessita di educazione speciale individualizzata» finalizzata all’inclusione.
La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 (“Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione”), la successiva Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e la Nota MIUR novembre 2013 “ Strumenti di intervento per alunni con BES”, estendono il campo di interventi e di responsabilità della scuola rispetto all’individuazione di situazioni di svantaggio scolastico e all’inclusione di tutti gli allievi con bisogni educativi speciali (BES).
L’utilizzo dell’acronimo BES sta quindi ad indicare una vasta area di alunni per i quali il principio della personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, va applicato con particolari accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni.
Normativa
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Costituzione Italiana art. 34 “La scuola è aperta a tutti”
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Direttiva MIUR del 27 Dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”
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C.M. n.8 del 6 marzo 2013 Indicazioni operative
L’espressione “Bisogni Educativi Speciali” (BES) è entrata nel vasto uso in Italia dopo l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012